Dal punto di vista tecnico, la maiolica è tutto quello che nel mondo della ceramica viene cotto almeno due volte.
L’oggetto, che sarà poi decorato, è forgiato a mano con l’argilla, e può essere lavorato al tornio oppure applicando l’antica tecnica “a lucignolo”.
L’esecuzione di questo procedimento parte dall’assemblare insieme dei tubicini di argilla, messi uno accanto all’altro, fino a definire la forma ideata e progettata. Con l’argilla si possono poi modellare anche sculture a tutto tondo o bassorilievi.
Molto importante la fase di essiccazione, che deve essere rigorosamente lenta, in modo da evitare incrinature. Solo infatti quando l’oggetto è perfettamente asciutto, può essere cotto per la prima volta, ad una temperatura di circa 940°C. Il prodotto ottenuto da questa prima cottura è il biscotto.
A questo punto si può procedere con la smaltatura, con le tecniche a immersione o a spruzzo.
Il manufatto può quindi essere decorato e poi di nuovo cotto, per la seconda volta, ad una temperatura inferiore alla precedente di 20°C.
È in questa fase che i colori esplodono in tutta la loro lucentezza e brillantezza. Molte delle tinte mutano, cambiano tonalità e acquisiscono luce. È una caratteristica degli ossidi che, con la vetrificazione dovuta alla cottura, riacquistano il loro colore originario.
Ed è questa la parte più sorprendente della decorazione su maiolica: il fatto di veder mutare un lavoro decorativo, delicato e opaco durante l’esecuzione, e poi illuminato di una straordinaria brillantezza dopo la cottura.