Cammei, capolavori artistici creati rigorosamente a mano, richiedono lunghe e pazienti fasi di lavorazione. Vediamole brevemente insieme…
La prima fase di lavorazione del cammeo consiste nella selezione della conchiglia, si procede poi alla ‘scoppatura‘, ossia al taglio della parte superiore, la ‘coppa’.
Successivamente si passa alla ‘segnatura’ e alla ‘sagomatura’, delineando i profili dei cammei ed eliminando le parti superflue.
Si procede quindi all’ ‘aggarbatura’, che consiste nel dare al pezzo la forma desiderata, ovale o tonda, attraverso l’utilizzo di una particolare mola.
I pezzi così ottenuti sono fissati su un fuso di legno con mastice caldo, composto da pece greca, cera e scagliola (di qui l’espressione che indica questa fase: ‘messa in pece’), e segue l’operazione di ‘scrostatura’: si abrade la parte esterna della conchiglia per far affiorare lo strato chiaro da incidere.
L’incisore disegna sulla superficie il soggetto da riprodurre e poi, con appositi bulini, incide la conchiglia fino ad ottenere la perfetta scultura del cammeo.
Infine il cammeo viene lucidato con pomici e olio per rendere la superficie più levigata e quindi lavato con acqua e sapone ed asciugato con un panno di lino bianco: è pronto per essere messo in mostra nelle vetrine dei gioiellieri.
Il gioiello in foto è realizzato dall’artigiano creativo Sergio Nicolini