Continua il viaggio nella bottega dei vasai alla scoperta delle regole del colore nelle terrecotte della tradizione.
Dove eravamo rimasti…? Stavamo per addentraci più nello specifico nella tematica del colore delle terrecotte rustiche, nelle regole e significati dei diversi pigmenti, con qualche cenno tecnico sul bagno di colore come da tradizione dei vasai marchigiani.
Ecco quindi che nelle terrecotte di Montottone (FM), i colori giallo e marrone sono tradizionalmente usati per le brocche, per i tegami, i piatti e i boccali. I colori caldi coprono i segni dell’usura di questi manufatti utilizzati in casa, per più tempo possibile, per contenere, conservare e cucinare i cibi e le bevande più diversi.
Il verde è utilizzato per impermeabilizzare gli interni dei recipienti per la conservazione di liquidi o per maculare catini e secchi: tutto ciò che deve contenere acqua viene pigmentato con il verde per mascherarne nel tempo i segni.
Il nero, pigmento particolarmente costoso a causa dell’elevato contenuto di ossido di ferro e del tempo necessario a prepararlo, è invece il colore degli oggetti d’uso quotidiano ma di maggior pregio, destinati ad una clientela facoltosa ed esigente.
E ora, qualche fondamento di tecnica per il bagno di colore delle terrecotte.
La tecnica applicata è quella del getto. La pratica della colorazione è fatta da un solo rapido e abilissimo gesto. Sorreggendo l’oggetto con una mano, il vasaio getta con l’altra il colore all’interno dell’oggetto. Una veloce rotazione elimina la vernice in eccesso e uno scatto improvviso fa uscire il liquido dal recipiente.
Per tradizione, e sempre secondo criteri di funzionalità e praticità, mentre l’interno dei manufatti veniva sempre verniciato completamente, per renderlo impermeabile, all’esterno, anche per motivi di risparmio della vernice, si lasciava spesso grezza una buona parte, conferendo la tipica “parnanza”.
Era una piccola zona verniciata a forma di grembiule che serviva ad impermeabilizzare soprattutto la zona vicina al becco dei boccali, per evitare che con gli sgocciolamenti l’oggetto si rovinasse.
Questa colorazione parziale, con una successiva invetriatura esterna, dava anche la possibilità al vasaio di maneggiare facilmente gli oggetti finiti e di infornarli disponendoli a contatto tra loro.