Prosegue il percorso di scoperta attraverso le mille possibilità offerte dalle tecniche orafe di fusione. Siamo partiti dalla classica e tradizionale fusione a cera persa, per arrivare a… la moderna microfusione a cera persa, che consiste nel modellare il metallo fuso costringendolo a solidificare all’interno di una cavità appositamente creata in materiale refrattario.
La tecnica può essere utilizzata per riprodurre molte copie dello stesso oggetto, o per creare un esemplare unico che non è possibile realizzare a mano, come un viso o una figura. In questo caso il valore artistico dell’oggetto può essere altissimo: come per una scultura in pezzo unico, infatti, tutto il lavoro necessario a realizzare il modello in cera si concentra in un solo gioiello.
La fusione in osso di seppia si basa invece sull’incredibile utilizzo della conchiglia bianca interna del mollusco.
Pur essendo leggero e fragile, l’osso di seppia ha infatti una superficie esterna resistente e una parte interna molto tenera, facile da incidere. E può anche sopportare le alte temperature del metallo fuso senza disintegrarsi: ha insomma tutte le caratteristiche che servono per diventare lo scrigno di un nuovo modello e quindi di una nuova entusiasmante creazione orafa.
Una volta scelto il modello, si spianano le parti tenere interne degli ossi di seppia, strofinandole sulla carta smerigliata. A questo punto si comprime il modello dell’oggetto da riprodurre contro le due parti spianate. Ricavato il modello, si crea con un coltello il canale d’ingresso del metallo, si ricompongono le due parti legandole con filo di ferro, e vi si fa colare all’interno il metallo fuso.
Ecco quindi il mondo di infinite potenzialità che si apre con le tecniche in fusione, procedimenti creativi e produttivi che permettono di creare gioielli unici, espressione dell’originale sensibilità artistica dell’orafo e artigiano creativo.